rieccoci!

Buongiorno. Eileen e io siamo tornati a Monastir. Eileen ripartirà in aereo lunedì, io resterò ad attendere l'equipaggio di veri lupi di mare con cui riportare la barchetta a Trapani (inscialla...).
L'arrivo a Tunisi è stato penosissimo. 4 ore di ritardo l'aereo da Roma e poi uno scalo imprevisto a Bologna per far scendere charteristi rimasti senza aereo in Tunisia!!!
Per fortuna all'aeroporto di Cartagine c'era ad attenderci sorridente M. Soussi che ci ha portato al Marina di Monastir dove siamo arrivati alle 4 di notte. La barca era stata spostata a un altro molo (a mano, da quello che ho capito) ed era in perfetto ordine (per quanto ormeggiata in maniera un po' approssimativa a un moletto galleggiante).
 C'è stato un altro lungo e difficile scambio telefonico tra italia e tunisia oggi. perché la capitaneria di Monastir che ha le chiavi della barca era chiusa e nessunos embrava in grado di posarci le chiavi a bordo. a Eileen dicevano che era necessaria una mail, a me che ne avevo mandate due dicevano che le chiavi erano a casa del capitano!!!
alla fine ce le hanno messe nel gavone e siamo riusciti a entrare.
abbiamo regalato un pacchetto di caffé italiano (portato allo scopo) all'ormeggiatore.
Durante il viaggio in macchina di 2 ore M. Soussi ha parlato a lungo con Eileen che io avevo (subdolamente) fatto salire davanti. Tra un sonnellino e l'altro sentivo che i due parlavano di religione. Anzi, di religioni a confronto. M. Soussi è molto gentile ma, ovviamente, se la sua religione dice che Abramo doveva sacrificare Ismaele è inutile cercare di spiegare che no, che doveva sacrificare Isacco, perché lui dice: "No, vi sbagliate, era Ismaele". E così per molte cose. La conversazione è comunque molto interessante. Eileen non insiste ad affermare la sua verità e nemmeno Soussi cerca di convertirci, ma non lascia spazio a possibili dubbi: era Ismaele e basta.
A me, che non sono religioso, la conversazione fa riflettere. sono due persone civili che si scambiano credo diversi, sono entrambi curiosi e interessati a comprendersi ma non troveranno punti di intesa quasi su nulla. "Gesù, penultimo profeta prima di Maometto, è stato tolto dalla croce da Dio e sostituito con un'altra persona... come avrebbe potuto Dio far morire in croce il suo profeta?"
M. Soussi parla un francese non corretto che io capisco benissimo. ma lui spesso non capisce quello che io dico.
L'altra sera non avevamo di che pagarlo e lui ci ha detto che non c'era problema: l'avremmo pagato il giorno dopo. Eileen gli ha voluto lasciare una cifra più alta del dovuto. Soussi ha detto che era troppo alta e ha accettato una mancia più bassa. Ha raccontato che una volta una signora francese gli voleva lasciare 50 euro di mancia per un pecorso di 10 chilometri e che lui ha rifiutato. Tanto più che la signora era una "revenante...". Eileen ha sbarrato gli occhi e mi ha spiegato che revenante in francese vuol dire fantasma, ma Soussi intendeva una cliente che era venuta molte volte a Monastir.
Ieri ci ha portato al souk di Monastir e poi in giro per la città alla ricerca di un paio di pantaloni alla maniera araba (al mercato non c'erano perché, come ci ha detto un venditore con una certa aria di superiorità, al souk c'era solo roba occidentale), chiedendo istruzioni al telefono alla moglie. gli ho chiesto perché i tunisini al telefono ci sembrano sempre arrabbiati con la voce dura e lui ha risposto che loro pensano la stessa cosa dei tedeschi e degli italiani. Sugli italiani non sono riuscito a capire. sui tedeschi invece ci siamo trovati (finalmente) d'accordo.
M. Soussi è passato un momento a casa sua a scaricare qualcosa. noi siamo rimasti nella macchina. sono usciti i suoi due figli (non la moglie) per salutarci e baciarci. La ragazza e il ragazzo sono gemelli (anche se non sembra) e studiano. lui vuole studiare da perito commerciale (diremmo noi, credo), lei vuole insegnare matematica. Soussì ha detto alla figlia (il figlio può fare ciò che vuole) che le paga gli studi fino alla fine però a Monastir, che non pensi di andare a studiare in giro. ci ha offerto due pasticcini tipici (malgrado fosse ramadan)
a una mia domanda precisa ha detto che la figlia e anche la moglie dicono le preghiere ma non si velano perché le donne tunisine possono fare come credono sia meglio.
Soussi ci ha mostrato il piccolo isolato su cui la famiglia ha costruito tante casette (era il terreno del padre) piccole ma per tuttii fratelli, la madre  e i figli. 
Ci ha spiegato che loro in casa hanno una piccola stanza per le abluzioni e le preghiere, ma non tutte le famiglie l'hanno.
Eileen in città (in un altro mercato, chissà perché distinto dal souk) ha trovato i pantaloni arabi, Soussi ha comprato un secchio di vernice, io un tubo speciale per il gas che ho montato nel pomeriggio (a bordo c'era ancora quello originario del 1980).

Ieri sera, mentre eravamo al bar, ci ha telefonato M. Soussi per dirci che ci aveva portato un piatto di couscous al pesce fatto da sua moglie. abbiamo cenato con quello. il pesce era cotto benissimo.
La notte del nostro arrivo tirava un forte vento da NE o NW, difficile capire in porto. tutte le sartie suonavano e sembrava di essere in Grecia quando tira meltemi. ieri il mare era mosso ma il vento era calato. questa notte ha ricominciato a soffiare forte.
Dal bar dove c'è wireless guardo le previsioni (diversi siti). sembra ci sia un buco domani lunedì (ma non so cosa farmene) e uno giovedì. la situazione è comunque variabile. speriamo bene.

Questa mattina, all'uscita dal supermercato, un parente di Saìd (il cugino tunisino di Paco) si è venuto a strofinare a lungo sulle nostre gambe. era un po' malmesso ma affettuoso.  poi ci ha seguito fino al marina (per verificare che tutto andasse bene).

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