Lo specchio di Venere



Ieri giornata di terra (in tutti i sensi). Siamo andati con un’auto a nolo al lago lo specchio di venere a fare i bagni d’acqua calda e sulfurea e a cospargerci di fango scuro. Una volta asciugati eravamo bianchi come Papua. Appena imparo metto qualche foto.

Nel pomeriggio abbiamo visitato le cantine dell’azienda Donna Fugata, fatto assaggi (gratis) e comprato una bottiglia di passito che sa di miele, pesche, fichi secchi, ecc.

La sera cena alla Nicchia con ravioli di ricotta e menta e baci panteschi.

Oggi venerdì 31, spese in preparazione della traversata sulla tunisia, pieno d’acqua in banchina con canna, bagno il pomeriggio a Scauri, davanti al ristorante la Vela. Questa sera cena in Barca.

Domani, tempo permettendo, traversata su Kelibia (Cap Bon). 40 miglia per 270.

Il Meteo (AM) è favorevole.

la traversata verso Pantelleria


Ci siamo svegliati alle 4 io e mia figlia. Alle 4.30 abbiamo lasciato Marettimo a motore. Non c’era luna, non si vedeva nulla. Assenza di vento. Ci siamo messi in rotta verso Pantelleria. Il plotter Geonav ha detto che saremmo arrivati a Pantelleria alle 15.30 (come poi è stato). Alle 5 comincia a intravedersi una prima luce a Est. Issiamo la randa anche se non c’è vento. Mia figlia torna a dormire. Abbiamo una leggera brezza da poppa. C’è caldo, malgrado l’ora.

Si alza Eileen e viene a leggere in pozzetto.

Alle 7 avvistiamo due delfini: grandi, scuri, che nuotano molto vicini ma non vengono a vedere la barca come fanno di solito quelli color argento. In giro ci sono almeno 6 pescherecci al lavoro.

Alle 8 avvistiamo altri 2 delfini. La brezza da Nord è cessata, c’è onda bassa da SW. Siamo molto veloci per le nostre abitudini (6.7 nodi). Il Geonav ci dà in arrivo per le 15.

Ascolto il Meteo delle 6 UTC dell’AM: Stretto di Sicilia, SW 3, in rotazione a NW, mare poco mosso. Riesco a issare il fiocco e tenerlo ventato anche con un po’ di motore. Manteniamo una media sopra i 6 nodi anche con un po’ di onda e di brezza a 45 gradi dalla nostra rotta. Arrivano spruzzi e debbo chiudere gli osteriggi. Alle 9 lanciamo un messaggio di ok da Spot. Procediamo con la stessa andatura per qualche ora. Si svegliano i bambini (10 e 13 anni). Mangiamo qualcosa. Alle 11 mi metto un po’ a dormire con il vento che effettivamente ruota verso W. Posso riaprire gli osteriggi. Alle 12 lanciamo un nuovo messaggio Spot che dice: “Qui Donna Rosa, tutto bene, siamo alla latitudine xxx e alla longitudine yyy. Se vuoi vederci clicca su google maps. Mio cognato li riceverà da Francoforte e potrà vedere dove siamo. Se avessimo voluto, Spot avrebbe mandato automaticamente un messaggio ogni 10 minuti, ma non mi pareva necessario.

Ci sono nuvole (come di un piccolo fronte caldo) all’orizzonte. Poco dopo il cielo si copre e per noi è una fortuna. I ragazzi giocano stando in coperta senza rischiare l’insolazione. Pranziamo con insalata di pomodori peperoni e tonno e molta frutta. Il vento è ruotato a NW e ci spinge verso Pantelleria. Si dondola molto (con qualche problema di tenuta del più piccolo), ma non ci si spruzza più. Si mettono tutti a leggere e dormicchiare. C’è un gran traffico di porta containers. Ci passa vicino una nave che trasporta pale per centrali eoliche, diretta a Trapani, sembrerebbe. Le pale viste da vicino sono gigantesche.

Il vento cala e la visibilità è mediocre.

Verso le 14 avvertiamo la vicinanza a una costa (paradossalmente) dal fatto che torna il segnale della rete dei cellulari, perché all’orizzonte non si vede niente. Pantelleria compare di fronte a noi già alta quando siamo a 5 miglia dal porto. Alle 15 togliamo le vele e ci prepariamo all’ormeggio.

Abbiamo un numero di telefono che ci ha dato il cantiere Miceli di Tp. Chiamiamo e un signore (gentilissimo) viene al porto vecchio a indicarci un ormeggio. Mia figlia cala l’ancora alle 15.30 (non c’è corpo morto) accanto a un catamarano tunisino. Ormeggiamo di poppa alla banchina pubblica.


C’è un tubo per l’acqua, per fortuna e niente altro. Non ci sono strutture private di accoglienza ci dice il signore.

Ci laviamo con gioia. Ci riposiamo.

Fittiamo una panda e andiamo a cena sul mare a Scario (alla Vela). Un posto veramente magnifico sia per i bagni che per cenare.


Mangiamo bene, alla pantesca (l’aggettivo da Pantelleria). Alle 10.30 siamo di nuovo in cuccetta.

un incontro fortuito e piacevole


Siamo partiti a motore per Marettimo per assenza di vento. A mezzogiorno circa abbiamo fatto il bagno vicino alla grotta del cammello (ancorati in 10 metri d’acqua a 10 metri dalla parete di roccia). L’acqua era persino calda (e pulitissima). Abbiamo mangiato insalata di pomodori peperoni e tonno. Un altro bagno con visita delle grotte in una giornata caldissima e senza vento. Un sonnellino. Al risveglio abbiamo visto, ancorata in rada, un’altra barca con il nome “Donna Rosa” come la nostra: un granbd soleil ‘41. Un tender si è staccato ed è arrivato sotto bordo. Un ragazzo simpatico con moglie e due bambini piccoli ci ha detto che era il figlio dell’avvocato da cui ho comprato il mio grand soleil nell’86 e che lui ci era stato su da bambino con i genitori. Donna Rosa è sua madre ed è il nome che il padre ha dato a tutte le sue barche. Ci ha spiegato dove dormivano lui e i suoi fratelli e ha riconosciuto alcune decalcomanie con il nominativo internazionale che aveva fatto lui più di 20 anni fa. Ci ha detto che dovrebbe esserci un’altra “Donna Rosa” che naviga il mediterraneo, la sua seconda barca: un grand soleil ‘39. Ci siamo salutati e scambiati gli indirizzi e i telefoni.

lunedì 28, nuovo equipaggio


Ora sono arrivati mia moglie, mia figlia e i due nipoti che vengono ogni anno con noi in barca.

La mattina di lunedì 28 abbiamo aggiustato l’argano che andava solo nella funzione “cala” e non era molto utile.


A mezzogiorno siamo partiti a vela per Levanzo: 10 nodi da NE. Abbiamo ormeggiato all’ancora in rada davanti al paese (in mezzo a molte barche) in 7 metri d’acqua molto pulita. Scesi col tender abbiamo cenato in un ristorante con terrazza. Da Levanzo abbiamo mandato un messaggio con il nostro nuovo Spot al padre dei ragazzi che sta a Francoforte: il messaggio prescritto sul sito di spot dice “Qui Donna Rosa: tutto bene” poi segue la latitudine e la longitudine del posto in cui eravamo e un link di Google Maps che mostra il luogo esatto in cui siamo. Mio cognato ha mandato un sms di messaggio ricevuto dopo pochi minuti.

Finalmente le Egadi


Sono arrivato mercoledì mattina al Cantiere Miceli di Trapani dove l’ottimo Bernardo aveva già preparato il motore e caricato le batterie. Abbiamo passato un giorno a montare i nuovi strumenti a bordo (un Gps plotter della Geonav con annesso ecoscandaglio che mi è stato regalato dai colleghi di giunta) e far funzionare quelli che non andavano.

La sera sono arrivati anche Fabio e Maria teresa che hanno accettato di tenermi compagnia i primi giorni. Giovedì siamo andati (a motore) in una baia di Levanzo dove abbiamo dormito. Venerdì mattina eravamo ancora a Trapani per gli ultimi ritocchi. Venerdì pomeriggio abbiamo fatto una bella veleggiata fino a Marettimo dove abbiamo passato una notte quasi insonni. Dalle montagne vicino al castello di Troia dove eravamo all’ancora è sceso un vento forte e soprattutto rovente verso le 3 di notte che ci ha fatto spedare l’ancora e inquietare lo spirito. Abbiamo di nuovo dato fondo vicino alla grotta del cammello, ma l’ancora non voleva saperne di stare ferma. In mattinata bagni (con qualche medusa) e poi una bella veleggiata fino alla costa sud di Favignana. All’ancora in mezzo a molte barche in una baia piena di isolotti. Doccia con mezzi propri.

Dal monte di Favignana scendevano raffiche forti. La sera siamo ripartiti verso il paese costeggiando l’isola a Est.

In porto, come sempre, poco pochi posti e qualche ormeggiatore che urlava più del necessario.

Passeggiando per il paese pienissimo di gente abbiamo trovato due amici ferraresi.

Cenato bene da “Quel che c’è, c’è”. La mattina dopo ripartiti per Levanzo. Bagni (con qualche medusa) e poi una veleggiata con vento 12 nodi da NW. Arrivati a Trapani con un solo bordo.

Abbiamo cenato al festival del cibo di strada alla vecchia pescheria e ammirato la bella passeggiata a mare costruita sul lato nord della città.

Alle 23 è arrivato il nuovo equipaggio. La mattina dopo Fabio e MT sono partiti per altre vacanze.

Donna Rosa


Donna Rosa è un gran soleil ‘34 del 1980. Il numero 150 di quelli prodotti dal Cantiere del Pardo. L’ho comprata di seconda mano nel 1987 (Rosa era la moglie del precedente proprietario). Da allora ho navigato in Francia, Spagna, Croazia (si chiamava ancora Jugoslavia), Grecia, Turchia, Malta. E in Italia, naturalmente: da Trieste a Ventimiglia, isole comprese. Di solito la tiro in secco in un cantiere dove arrivo alla fine delle vacanze (sempre meno di un mese). Da qualche anno giro attorno alla Sicilia che è un posto magnifico sia per terra che per mare. Quest’anno vorrei andare in Tunisia. Donna Rosa è una barca comoda e robusta. Mi ha perdonato molti errori. Io non faccio regate, l’adrenalina prodotta dalla necessità di risalire il meltemi mi basta e mi avanza. Navigo con qualche amico e la famiglia: mia figlia fin da piccola, ora mia moglie e i nipotini figli di mio cognato. A bordo ho messo una foto dei proprietari in divisa di gala, tipo dagherrotipo.

Manovro quasi sempre da solo (con un buon pilota automatico). È importante avere una barca affidabile. Quando l’ho comprata era una barca di medie dimensioni, ora sono quasi sempre la più piccola barca a vela dei marina in cui vado. Ma a Donna Rosa mi sono molto affezionato e non riesco nemmeno ad immaginare un’altra barca. DR ha qualche acciacco, ma cerco di tenerla bene. Qualche anno fa (dopo che il vecchio Volvo originale si era fuso almeno un paio di volte) ho montato un Lombardini leggero e potente con cui sfioro i 7 nodi con mare calmo. DR ha la vernice originale sbiadita dei primi grand soleil (color malva) per cui è facilmente riconoscibile anche in una baia affollata. Ha molta elettronica a bordo (non il radar) perché mi dà sicurezza. Quest’anno sperimenteremo anche un piccolo apparecchio (si chiama Spot) che trasmette un messaggio con la propria posizione geografica a un numero di telefono (e una mail a scelta) quando si preme un pulsante. Così mio cognato ci potrà monitorare da Francoforte e vedere dove siamo su google maps.È un esperimento.

Ho anche un pc collegato alla rete dei telefoni cellulari con cui (dai porti e dalle coste) riuscirò a gestire questo blog. Spero.

chi siamo


buon giorno a tutti. siamo l'equipaggio del "Donna Rosa" un grand soleil 34 del 1980 che ora è ad attenderci a Trapani. se tutto andrà come previsto la settimana prossima faremo un tour a vela intorno alle Egadi e poi, forse, proveremo ad andare in Tunisia. useremo questo blog per descrivere la nostra navigazione (una specie di diario di bordo), ma anche per fornire informazioni sul tempo, sui porti, sulle baie migliori, sui ristoranti e altro. e per riceverne, se avrete voglia di chiacchierare con noi. in ogni caso, buon vento a tutti.